Uccellini sui cavi dell’alta tensione: Perché non prendono la scossa?

Uccellini sui cavi dell'alta tensione: Perché non prendono la scossa?

Il treno scorre, le torri dell’alta tensione si rincorrono come guardiani metallici, e su un filo sottile stanno tre uccellini, leggeri come appunti a matita nel cielo. Un bambino nel vagone accanto mi tira la giacca: “Ma perché non prendono la scossa?”. Guardo meglio, uno spicchio di luce vibra sul cavo, loro non si muovono. Cosa li salva?

Il trucco invisibile dell’elettricità

La scena inganna perché il filo sembra nudo e il voltaggio fa paura anche da lontano. Gli uccelli però appoggiano entrambe le zampe sullo stesso conduttore: sono alla stessa tensione in ogni punto del corpo. Gli uccellini non si fulminano perché non c’è differenza di potenziale.

Immagina un sentiero in piano: non c’è pendenza, l’acqua non scorre. Sul cavo vale lo stesso, per loro. A terra, invece, la “quota” elettrica è zero. Se un uccello toccasse insieme il filo e un’altra cosa con una tensione diversa, allora sì che l’acqua troverebbe la discesa. È lì che nascono gli incidenti.

In fisica, la corrente cerca una via tra due livelli diversi di energia. Il corpo del volatile, finché è tutto su un solo cavo, non offre quel salto. Il metallo conduce meglio, il percorso più facile resta il filo. Ci sono eccezioni: ali larghe che sfiorano un secondo cavo, pioggia, archi d’aria in condizioni estreme. Ma la regola che salva i passeri è sorprendentemente sobria.

Storie di fili, ali e potenziali

In una mattina di vento, su una strada di pianura, un corvide si posò vicino a un giunto. Lo vidi bilanciare il peso come un equilibrista. Un tecnico che passava più tardi spiegò con calma: succedono rari casi di corto quando l’apertura alare “ponteggia” due parti in tensione. Ma nella quasi totalità dei giorni il filo resta un balcone sicuro, per chi tocca solo quello.

A tutti è capitato quel momento in cui si guarda il cielo e si pensa: “E se fossi io lì sopra?”. Diciamoci la verità: nessuno lo fa davvero ogni giorno. I gestori delle reti installano distanziatori e isolatori proprio per evitare salti involontari di corrente. Le cicogne amano i tralicci perché sono panoramici e caldi di sole, non di elettroni.

Molti credono che siano le zampe a isolare, come scarpe di gomma. In realtà il gioco si vince grazie al fatto che non esiste un “punto B” a tensione diversa da chiudere nel corpo. L’aria asciutta aiuta, perché è un isolante naturale e allunga la distanza di sicurezza. Quando l’umidità cresce e le distanze calano, il rischio di arco aumenta, specialmente per i grandi rapaci. L’equazione resta la stessa: differenza di potenziale, via preferenziale, tempo di contatto.

Come spiegarlo (e vederlo) senza rischi

Per capire al volo, pensa alla pila di una torcia. Toccare un solo polo non accende nulla; per accendere la lampadina servono due poli collegati. Vale lo stesso sul cavo: un solo “polo” non crea percorso. Non è magia: è fisica.

Se vuoi raccontarlo ai bambini, prova con una analogia semplice: una collina e due laghi a quote diverse. L’acqua scorre solo se c’è dislivello. Mostra un filo disegnato su un foglio e due punti: “Qui e qui è la stessa quota”. Funziona meglio di tante parole. No, le zampe non sono guanti di gomma.

Quando nascono dubbi, mi torna la voce di un vecchio elettricista di linea:

“La corrente non cerca corpi, cerca differenze.”

E per non dimenticarlo, tengo questa mini-scheda mentale in tasca:

  • Un solo cavo = stessa tensione, niente percorso.
  • Due cavi o cavo + terra = differenza, corrente possibile.
  • Aria secca isola, aria umida accorcia le distanze.
  • Più grande l’apertura alare, più serve distanza di sicurezza.

Quello che i fili ci insegnano su energia e attenzione

Guardare un passero sul cavo cambia lo sguardo sull’energia. Non è un mostro invisibile che colpisce a caso, è una forza che chiede condizioni precise per fluire. Capirlo dà una calma sottile, come conoscere i venti prima di mettere vela.

Ci dice anche qualcosa sugli animali. Scelgono il punto più alto per osservare, per risparmiare sforzo, per scaldarsi al sole. E i cavi sono linee rette, prevedibili, una mappa sospesa su cui scrivere i loro piccoli viaggi. La prossima volta che vedi un filo, forse vedrai anche un ponte invisibile.

La domanda del bambino sul treno resta in tasca come una pietra liscia. C’è scienza, ci sono limiti, c’è prudenza. E c’è la bellezza di un equilibrio che non grida. Viene voglia di raccontarlo a chi aspetta sotto il cielo, tra due fermate, con gli occhi che cercano un perché.

Punto chiave Dettaglio Interesse per il lettore
Differenza di potenziale Niente scossa se si tocca un solo conduttore Trasforma un “mistero” in regola chiara
Quando nasce il rischio Contatto con due tensioni o con la terra Capire gli incidenti rari e perché accadono
Miti da sfatare Le zampe non “isolano” per magia Migliora la cultura scientifica quotidiana

FAQ :

  • Perché gli uccelli non si fulminano sui cavi?Perché restano alla stessa tensione lungo tutto il corpo, toccando un solo conduttore. Senza salto di potenziale, la corrente non ha un percorso attraverso di loro.
  • Cosa succede se toccano due cavi diversi?Creano un ponte tra due tensioni e la corrente può attraversarli. Il rischio aumenta con aperture alari grandi e distanze ridotte tra i fili.
  • Le zampe li proteggono perché sono isolate?No, il materiale delle zampe non è il fattore decisivo. Conta che non esista un secondo punto a tensione diversa da collegare.
  • Perché a volte si sentono di blackout causati da uccelli?Accade quando un animale mette in contatto parti che non dovrebbero toccarsi, o quando si verifica un arco in condizioni particolari. Le reti usano distanziatori e isolatori per ridurre questi eventi.
  • Un essere umano potrebbe fare lo stesso?La teoria della stessa tensione vale per tutti, ma l’accesso ai cavi è pericoloso e vietato. La distanza, l’umidità e la postura rendono il rischio enorme: non è un esperimento da tentare.

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