C’è chi aspetta il messaggio della banca come un segnale di festa, chi fa i conti in cucina tra scontrini e desideri, e chi si chiede se quest’anno entrerà davvero qualcosa in più sul conto. Premio di Natale 2025 vuol dire tredicesima, possibili bonus aziendali e piccoli aiuti per chi è in pensione. La domanda rimane concreta e un po’ urgente: chi lo riceverà, quando e quanto?
”. In fila alla posta, un pensionato stringe la ricevuta e sorride di poco, poi controlla il calendario INPS per capire se l’accredito è puntuale come l’anno scorso, e intanto pensa a chi vedrà a tavola la vigilia, perché i numeri dei conti spesso hanno il volto delle persone che amiamo. Sembra una boccata d’aria che dura il tempo di scegliere bene come respirarla. Una domanda resta sospesa.
Premio di Natale 2025: chi lo riceverà
La platea è ampia e in gran parte già scritta dalle regole: la tredicesima 2025 spetta ai lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico secondo contratto, ai domestici e badanti, ai pensionati INPS e gestioni pubbliche con la classica mensilità aggiuntiva di dicembre, mentre autonomi e partite IVA non hanno diritto alla tredicesima, salvo accordi individuali o premi specifici inseriti nei contratti con i clienti, e questo è il primo confine da tenere a mente perché “premio di Natale” non è una parola magica uguale per tutti. In parallelo, alcune aziende prevedono un vero premio natalizio extra o welfare aziendale (buoni acquisto, rimborsi utenze, fringe benefit entro i tetti che la Legge di Bilancio 2025 confermerà o ritoccherà), e per i pensionati con redditi bassi resiste storicamente la “somma aggiuntiva” di dicembre, quel piccolo importo che fa la differenza tra un regalo in più e un mese tirato.
Immaginiamo Marta, commessa a tempo pieno assunta a marzo: maturerà 10/12 della tredicesima e il suo cedolino di dicembre conterrà una cifra proporzionata ai mesi effettivi lavorati, mentre Gianluca, pensionato con trattamento minimo, vedrà l’accredito INPS nei primi giorni del mese insieme alla mensilità aggiuntiva e, se rientra nei requisiti di reddito, anche la somma aggiuntiva, così la spesa del cenone trova un margine in più e il regalo al nipote non resta solo un pensiero, e questa è la vita vera dei numeri. Nei contratti pubblici, il personale NoiPA riceve la tredicesima mediamente intorno a metà dicembre, e nei contratti privati l’orizzonte comune è entro il 24 dicembre, anche se molte aziende anticipano per gestire flussi e ferie, creando quel piccolo effetto domino di “arrivi” scaglionati che si raccontano tra colleghi in pausa pranzo.
La logica dietro a chi ha diritto è semplice e, al tempo stesso, piena di sfumature: la tredicesima matura mese per mese per i periodi lavorati o equiparati (maternità, ferie, in media anche malattia e infortunio, mentre assenze non retribuite o aspettativa possono non generarla), i part-time hanno un importo proporzionato, i contratti a termine vedono la tredicesima maturare lungo il rapporto e liquidata al termine o mensilmente se previsto, e i domestici vedono contare anche le settimane frammentate, perché ogni ora dichiarata pesa. Il resto del “premio di Natale” dipende dalla contrattazione: premi di risultato detassati, welfare e fringe benefit soggetti ai limiti fiscali che il 2025 fisserà nel dettaglio, e qui entra in gioco l’azienda o il contratto collettivo, non una regola uguale per tutti.
Quando arriva e come si calcola
Il calendario, per chi aspetta davvero quei soldi, è quasi un orologio: pensioni con tredicesima INPS nei primi giorni di dicembre secondo il consueto scadenziario degli uffici postali e delle banche, dipendenti pubblici via NoiPA di solito intorno alla metà del mese, dipendenti privati entro la Vigilia con frequenti anticipi, e chi ha accordi aziendali può ricevere welfare o buoni elettronici anche a ridosso delle festività, così da spalmarli tra supermercato e regali, che non è solo praticità ma anche psicologia del portafoglio. Il calcolo della tredicesima segue la formula classica: retribuzione lorda mensile per i mesi maturati/12, con incidenza di straordinari e indennità secondo CCNL, e poi tasse e contributi che riducono il netto rispetto al “mensile tipo”, motivo per cui l’importo finale spesso sorprende chi si aspettava lo stesso netto della busta paga ordinaria.
Serve un esempio concreto per orientarsi senza sorprese: con una RAL di 28.000 euro e mensilità lorda di circa 2.000 euro, una tredicesima piena lorda sarà allineata a quei 2.000, ma il netto potrebbe scendere a 1.250–1.350 euro in base alle aliquote e alle detrazioni, e se hai iniziato a lavorare a maggio maturi 8/12, quindi intorno a 830–900 euro netti nell’esempio, che è una cifra reale, non una promessa, e vale la pena saperlo prima di fare la lista dei regali. I pensionati vedranno un importo collegato alla pensione lorda con trattenute fiscali dedicate e, per chi ha i requisiti, una somma aggiuntiva fissa storica che in passato ha oscillato intorno a poco più di cento euro, cifra che nel 2025 potrà essere confermata o ritoccata in base alle norme finali, e intanto conviene guardare il cedolino online.
Tra errori comuni c’è l’idea che la tredicesima sia “una mensilità netta uguale alla solita”, e non è così perché le detrazioni per lavoro dipendente e i contributi modulano l’importo, poi c’è chi dimentica i mesi non maturati per assenze non retribuite, e chi confonde la tredicesima con il premio di risultato che segue regole diverse e, spesso, una tassazione separata agevolata entro certi tetti, motivo in più per leggere bene il cedolino o chiedere al consulente paghe. E qui vale una frase semplice che aiuta a orientarsi senza rumore:
“La tredicesima è matematica con dentro la tua storia lavorativa: più mesi maturi e più indennità incidono, ma a conti fatti decide il cedolino, non le chiacchiere.”
Per agire subito con metodo, questi sono i passi chiave:
- Verifica mesi maturati nel 2025 e voci retributive che incidono da CCNL.
- Controlla il calendario: INPS primi giorni, NoiPA metà mese, privati entro 24/12.
- Stima il netto: lordo/12 per mesi maturati, poi imposte e contributi.
- Se hai figli o welfare, guarda i tetti fringe benefit che il 2025 confermerà.
- Tieni d’occhio eventuali premi aziendali e la tassazione agevolata se prevista.
Quanto vale davvero (e come farlo durare)
Il valore reale del “premio di Natale 2025” non è una cifra sola, è un equilibrio tra reddito, tempo e bisogni: c’è chi lo usa per spegnere debiti a breve con un sollievo quasi fisico e chi lo trasforma in abbonamenti annuali che abbattono i costi mese per mese, e la differenza non è morale ma strategica, perché i soldi servono a vivere meglio, non a sventolare virtù contabili, e ognuno conosce il proprio frigorifero e la propria agenda. Diciamoci la verità: nessuno lo fa davvero ogni giorno, ma prendersi 20 minuti per una mini-prioritizzazione in tre colonne (bollette, cose indispensabili per le feste, margine per sé) cambia la percezione del mese e riduce quel senso di “è già finita” che arriva a Santo Stefano, e non servono app sofisticate per riuscirci. Una sola cosa vale per tutti, ed è anche un piccolo gesto di cura: destinare un pezzetto a un obiettivo del 2025 (un fondo emergenze, un corso, un esame medico rimandato), perché **il premio di Natale non è un evento, è un passaggio**.
Un dettaglio pratico che spesso fa la differenza è parlare con l’ufficio paghe o il patronato prima che arrivi il bonifico: capire se straordinari, turni notturni o indennità di cassa entrano nel calcolo della tredicesima del tuo CCNL evita aspettative sballate, così come verificare la presenza di arretrati contrattuali che possono gonfiare un po’ la base, e qui si gioca la partita del “quanto”, non sui social ma sui numeri scritti. Per i pensionati, il fascicolo previdenziale sul portale INPS mostra calendario, importi e voci di trattenuta, quindi si può arrivare al tabacchino con una stima già in testa e scegliere se caricare la card dei trasporti o lasciare margine per il gas, gesto apparentemente banale che toglie peso mentale, perché anche la serenità è un costo risparmiato. Capita a tutti quel momento in cui conti le monete alla cassa e ti chiedi se hai sbagliato i conti ieri sera, e proprio lì un promemoria semplice sul telefono può fermare la spirale delle spese impulsive e proteggere quel che resta del premio.
Le scelte sbagliate più frequenti hanno un volto umano: comprare in anticipo senza stimare il netto reale, dimenticare che a gennaio tornano abbonamenti e rate, e sottovalutare le imposte locali che bussano quando l’albero è già in cantina, perciò una lista minima “prima del bonifico” vale più di mille buone intenzioni, e mette in fila ciò che non può aspettare, poi ciò che merita perché dà valore alle feste, e infine il piccolo lusso concesso. Lato aziende, i premi di risultato e il welfare, se confermati con tassazione agevolata anche nel 2025, possono diventare alleati per proteggere il potere d’acquisto, soprattutto se convertibili in beni e servizi utili (spesa, bollette, trasporti), perché **il denaro che non esce è denaro guadagnato**, e questa è una verità poco glamour ma molto concreta. E per chi non riceve tredicesima, costruire il “premio di Natale fai-da-te” accantonando il 7–8% ogni mese da gennaio è una via sorprendentemente sostenibile, anche a partire da cifre piccole che a dicembre sembrano grandi.
Un consulente del lavoro lo spiega con parole semplici e senza fronzoli:
“Non c’è trucco: la tredicesima non è un regalo, è retribuzione differita che segue il tuo contratto e le regole fiscali del momento, quindi per sapere se ti conviene chiedere un anticipo o puntare sul welfare serve guardare la tua busta e il tuo ISEE, non i post virali.”
Per fissare in mente i passaggi utili senza ansia, ecco una mini‑scheda operativa sintetica da tenere in tasca:
- Segna sul calendario la finestra di pagamento che ti riguarda (INPS/NoiPA/privato).
- Ricalcola in 2 righe l’importo stimato: mesi maturati, lordo, netto plausibile.
- Decidi prima tre priorità e un piccolo extra, così eviti acquisti di rimbalzo.
- Se c’è un premio aziendale, valuta la conversione in welfare per pagare spese vive.
- Condividi il piano con chi vive con te: meno frizioni, più serenità in casa.
Sguardo aperto sul 2025: tra certezze, variabili e scelte personali
Il “premio di Natale 2025” vive su tre linee parallele che si incrociano nella nostra vita quotidiana: la tredicesima garantita da contratti e norme, i possibili bonus aziendali e di welfare che dipendono da decisioni collettive, e il modo in cui ciascuno trasforma un bonifico in giornate più leggere, e qui non esiste una ricetta identica per tutti. Molto si saprà definitivamente con la Legge di Bilancio 2025 tra tetti ai fringe benefit, eventuale conferma della tassazione agevolata dei premi di risultato e definizioni su somme aggiuntive per le pensioni minime, e intanto possiamo agire sulle cose controllabili: informazione chiara, piccole abitudini finanziarie, scelte intenzionali. **Quando arriva il denaro di dicembre, non è soltanto una cifra che scorre nello schermo: è un’opportunità che profuma di tempo guadagnato**, e la domanda interessante, a quel punto, non è se basti o meno, ma quali piccole decisioni possono amplificarne l’effetto per settimane, magari condividendo con amici e colleghi idee che funzionano davvero e storie che motivano, perché le buone pratiche si contagiano come le canzoni che restano in testa.
| Punto chiave | Dettaglio | Interesse per il lettore |
|---|---|---|
| Chi lo riceve | Dipendenti pubblici e privati, domestici, pensionati; esclusi autonomi salvo accordi specifici | Capire subito se rientra tra i beneficiari |
| Quando arriva | INPS primi giorni di dicembre, NoiPA metà mese, privati entro il 24/12 | Organizzare pagamenti e acquisti senza ansia |
| Quanto vale | Calcolo: lordo mensile × mesi maturati/12, poi imposte; possibili premi/welfare | Stimare il netto reale e massimizzare il potere d’acquisto |
FAQ :
- Chi riceverà il Premio di Natale 2025?La tredicesima spetta a dipendenti pubblici e privati, lavoratori domestici e pensionati; eventuali premi extra dipendono da accordi aziendali e dalla normativa 2025.
- Quando sarà pagata la tredicesima 2025?Pensioni con mensilità aggiuntiva nei primi giorni di dicembre, pubblico impiego mediamente a metà mese, settore privato entro la Vigilia, con possibili anticipi.
- Come si calcola l’importo?Retribuzione lorda mensile moltiplicata per i mesi maturati e divisa per 12, poi si applicano contributi e imposte; incidenza di indennità secondo CCNL.
- Esistono bonus natalizi oltre la tredicesima?Sì, alcune aziende prevedono premi di risultato e welfare; i tetti di fringe benefit e l’eventuale tassazione agevolata saranno definiti nella Legge di Bilancio 2025.
- La tredicesima è uguale alla busta paga normale?No, il netto può essere diverso per il diverso gioco di detrazioni e trattenute, quindi l’importo può risultare più basso del “mensile tipo”.










Sono autonomo con partita IVA: niente tredicesima, ok. Ma se nel contratto col cliente inserisco un “premio natalizio”, è tassato come reddito ordinario? I fringe benefit 2025 valgono anche per noi o nisba?
Sembra sempre la stessa storia: il netto è più basso di quanto ci aspettiamo. Capisco le detrazioni, ma xché i conguagli di fine anno spesso “mangiano” la tredicesima? Potete chiarire con un esempio su RAL diverse (20k/35k)? Grazzie.