Riscaldamento a pavimento: Perché non devi mai spegnerlo di notte (inerzia termica)

Riscaldamento a pavimento: Perché non devi mai spegnerlo di notte (inerzia termica)

Hai il riscaldamento a pavimento e ti chiedi se la notte conviene spegnerlo per risparmiare? L’istinto dice sì. La realtà, con le sue leggi lente del calore nella massa del pavimento, dice l’opposto. Il punto non è la fiamma o la pompa. È l’inerzia del pavimento che lavora quando dormi.

In cucina il caffè fuma, ma le piastrelle mordono le piante dei piedi. Il termostato lampeggia: la notte lo abbiamo spento, orgogliosi di risparmiare, e ora il sistema corre per recuperare. Fuori l’aria punge, dentro i radianti chiedono ore per tornare in equilibrio. Il calore esce dalle tubazioni, ma la lastra di cemento non ha fretta. Ci siamo passati tutti: abbassare, spegnere, riaccendere, sperare nel miracolo. *Il silenzio del mattino ti dice già che hai esagerato con l’interruttore.* Poi senti la pompa che lavora sorda, lunga, persistente. E capisci una cosa semplice. La casa risponde in ritardo.

Perché il pavimento non va mai spento di notte: la forza dell’inerzia

Il cuore del **riscaldamento a pavimento** non è il bruciatore, né la pompa di calore. È la massa della lastra: cemento, anidrite, piastrella. Quella massa accumula e rilascia energia con tempi lunghi. Se la spegni di notte, non “fermi” il calore, rompi il ritmo. Al mattino la lastra è più fredda, la casa pure, e il sistema deve alzare temperature e potenze per ore. È come divorare chilometri in salita a freddo: fatichi e consumi di più, con meno comfort.

Immagina una sera qualunque: spegni tutto alle 23, ti addormenti soddisfatto. Alle 7, 18 °C e sensazione di freddo radiante alla caviglie. Avvii, alzi di 3 gradi, “boost”, e via di prelievi elettrici più alti o caldaia che lavora a regime meno efficiente. Con pompa di calore, la ripartenza a basse temperature esterne abbassa il COP e spinge su consumi e rumore. Con caldaia a condensazione, le mandate più alte per recuperare fanno condensare meno e tagliano rendimento. Quel che hai “risparmiato” di notte, lo paghi con interessi al sorgere.

La logica fisica è chiara: la **inerzia termica** allunga la costante di tempo dell’impianto. Il comfort radiante dipende dall’equilibrio tra temperatura dell’aria e temperatura media radiante delle superfici. Quando spegni, scendi su entrambe. Quando riaccendi, l’aria sale prima, il pavimento dopo. Risultato: aria tiepida, piedi freddi, correnti che non dovrebbero esistere. E quelle oscillazioni portano a sovraelongazioni, vani che surriscaldi a fine mattina e raffreddi nel tardo pomeriggio. Un’altalena che si sente nelle ossa e sulla bolletta.

Come impostarlo di notte per spendere meno e stare meglio

La mossa giusta non è spegnere, è modulare. Imposta un “setback” notturno di 1–1,5 °C, lasciando circolare lentamente. Usa la compensazione climatica: se fuori scende, la curva di mandata si alza quel tanto che basta, senza salti. Programma una rampa dolce prima del risveglio, non un colpo di frusta. Con pompa di calore, mantieni mandata bassa e continua: lavora nel suo “sweet spot”, silenziosa ed efficiente. Con caldaia, tienila in zona di condensazione. Il pavimento vibra di meno, e tu dormi meglio.

Gli errori che vedo più spesso? Spegnere dal generale ogni notte, chiudere termostatiche a caso, alzare di 3–4 gradi al mattino “per accelerare”. O bloccare zone fredde in nome del risparmio, spostando squilibri altrove. Diciamocelo: nessuno lo fa davvero tutti i giorni. Ci vuole una regola semplice che funzioni sempre. Ci vuole pazienza i primi giorni di stagione, quando la lastra “carica” lentamente. E ci vuole ascolto: se senti caldo in ritardo, non è il termostato a sbagliare, è la costante di tempo che ti parla.

“La regola d’oro del radiante è questa: non spegnere, modula. Il comfort nasce dalla continuità.”

Per rendere questa regola praticabile, ecco un piccolo promemoria operativo:

  • Riduci la notte di 1–1,5 °C, non spegnere mai del tutto.
  • Imposta la compensazione climatica e calibra la curva di mandata una volta sola.
  • Evita i “boost” violenti al mattino: programma una rampa 60–120 minuti prima del risveglio.
  • Controlla isolamento e spifferi: un perimetro stabile aiuta il radiante a restare gentile.
  • A inizio stagione, lascia 48–72 ore continue per caricare la lastra senza fretta.

Energia, comfort e bolletta: l’equilibrio reale

Mantenere acceso il pavimento la notte, con un lieve setback, è una forma di cura della casa. Riduce gli scarti, allunga i tempi buoni, fa lavorare bene le macchine. Alcuni noteranno consumi più stabili, altri un comfort più uniforme. Chi usa una pompa di calore sentirà meno ripartenze e un ronzio più basso. Chi ha una caldaia vedrà temperature di mandata più miti e fumi più freddi: rendimento che sorride. Se parti per due giorni, altra musica: abbassa a 16–17 °C, proteggi da gelo e umidità, poi rientri e lasci un giorno al sistema per ritrovarsi. Non c’è magia, c’è disciplina lieve. Il pavimento ti ripaga quando non lo metti all’angolo.

Punto chiave Dettaglio Interesse per il lettore
Inerzia termica La lastra accumula calore e lo rilascia lentamente, con tempi di risposta lunghi Capire perché spegnere fa perdere comfort e può aumentare i consumi
Setback notturno Riduzione di 1–1,5 °C, circolazione continua, rampa dolce prima del risveglio Metodo semplice per risparmiare senza avere freddo al mattino
Efficienza impianto Pompa di calore con COP più stabile, caldaia in condensazione con mandate miti Bolletta più prevedibile, meno rumorosità e usura

FAQ :

  • Posso spegnere il riscaldamento a pavimento quando esco per 8 ore?Meglio no: la lastra si raffredda e poi chiede ore per recuperare. Riduci di 1–2 °C e lascia circolare piano.
  • Di quanti gradi conviene abbassare la notte?In case ben isolate, 1–1,5 °C bastano. In case mediamente isolate, 2 °C sono il limite oltre cui il recupero diventa costoso.
  • Con pompa di calore cambia qualcosa?Sì: la continuità aiuta il COP. Evita spegnimenti notturni, usa una curva climatica ben tarata e mandate basse.
  • E con caldaia a condensazione?Mantenere mandate miti favorisce la condensazione e il rendimento. Spegnere e ripartire con alte temperature riduce l’efficienza.
  • Se sto via più giorni cosa faccio?Imposta 16–17 °C anti-freddo e anti-umidità. Al rientro, niente “boost”: dai al pavimento 24–48 ore per tornare in equilibrio.

1 commento su “Riscaldamento a pavimento: Perché non devi mai spegnerlo di notte (inerzia termica)”

  1. Davvero conviene non spegnerlo mai? In un appartamento anni ’60 poco isollata, non rischio di buttare calore nei muri tutta la notte? Che mandata consigliate a gennaio con PDC aria-acqua? Sotto 0 °C il mio COP crolla e ho paura di spendere di più al mattino comunque.

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