Sono potenti, abbagliano da vicino. E, senza che te ne accorga, possono costarti più di quanto pensi.
La sera scende su un viale milanese, asfalto lucido dopo una spruzzata di pioggia. Davanti a me, un’utilitaria tiene acceso il fendinebbia posteriore: un rettangolo rosso che brucia gli occhi a ogni frenata. Due ciclisti alzano la mano per schermarsi, un taxi lampeggia per chiedere tregua. L’autista non se ne accorge nemmeno, forse distratto dalla radio o dal navigatore. Ci siamo passati tutti, quel momento in cui un dettaglio resta acceso e il resto del mondo se ne accorge prima di noi. Un agente al margine della strada guarda, poi fa un cenno con la paletta. La scia di luce si ferma, il rosso si spegne, parte un dialogo a bassa voce. Intorno, la città respira. Sembra niente. Ma non lo è.
Cosa dice la legge e quanto ti costa davvero
I fendinebbia hanno una missione precisa: aiutarti quando la visibilità crolla. Neve fitta, pioggia intensa, nebbia vera. In città non c’è eccezione: se la visibilità è normale, sono fuori luogo. Quel fascio basso davanti e quella lampada posteriore molto intensa nascono per emergenze, non per “farsi vedere meglio” nel traffico.
Il Codice della Strada regola l’uso dei dispositivi di illuminazione e prevede una sanzione amministrativa per l’uso improprio. Tradotto: se tieni i fendinebbia accesi in assenza di reale necessità, rischi una multa che, nella pratica, va da circa 40 a oltre 170 euro. Pagando entro 5 giorni, scatta lo sconto. In alcuni verbali viene contestata anche la condotta per “abbagliamento” agli altri utenti.
Il costo non è solo la sanzione. Quel rosso fisso dietro irrita e distrae, e può generare manovre brusche di chi ti segue. In certi contesti, se avviene un tamponamento, l’uso improprio dei dispositivi può entrare nella valutazione della responsabilità. Poi c’è il lato pratico: i fendinebbia anteriori spesso montano lampadine alogene da 55 W. Consumo extra? Poco, ma reale: nell’ordine di 0,02–0,05 l/100 km. Su un anno intero di tragitti urbani, qualche euro che evapora dal serbatoio.
Come non sbagliare: gesti semplici, abitudini furbe
La regola più efficace è una routine di due secondi ogni volta che arrivi in città o in coda: occhi alle spie. Verde per gli anabbaglianti, ambra per il fendinebbia posteriore. Spegni quest’ultimo se non c’è visibilità ridotta. Un trucco? Collega mentalmente lo spegnimento alla prima fermata al semaforo: pedale del freno, occhi alla spia, click sul comando. Fine.
Molte auto spengono da sole il fendinebbia posteriore quando spegni il quadro. Alcune no. Fai una prova nel tuo parcheggio e memorizza il comportamento. Se guidi spesso con pioggia, imposta un promemoria sul telefono geolocalizzato all’ingresso della zona urbana. Sembra una fissa, ma funziona. Diciamocelo: nessuno lo fa davvero tutti i giorni. E proprio per questo serve un piccolo ancoraggio nella routine.
Errore diffusissimo: “lo tengo acceso così mi vedono”. In realtà il fendinebbia posteriore abbaglia chi sta dietro e può confondere lo stop. Gli anteriori, in città, aggiungono luce dove non serve e creano riflessi. Meglio una luce giusta che una luce in più. Come dice un istruttore di guida:
“Il fendinebbia posteriore è come avere uno stop sempre premuto. A distanza urbana è fastidioso, nelle soste è aggressivo, e non ti rende più sicuro.”
Ecco un promemoria rapido:
- Usali solo con visibilità davvero ridotta: nebbia fitta, pioggia a secchiate, forte nevicata.
- Spegnili in città se vedi oltre il cofano dell’auto davanti senza sforzo.
- Multa: da circa 40 a oltre 170 euro, con riduzione se paghi entro 5 giorni.
- Consumo extra: minimo, ma c’è; a fine anno può sommare qualche euro.
- Lampadine: anteriori 10–25 €, posteriori 5–10 €; usura inutile se sempre accesi.
Il vero conto: soldi, attenzione, convivenza stradale
Spegnere i fendinebbia in città è una forma di cortesia che diventa risparmio. Meno riflessi in strada bagnata, meno stress per chi ti segue, più margine di attenzione per te. A volte basta il gesto giusto per abbassare il rumore visivo di un’intera fila di auto.
Pensa a quante micro-tensioni tagliano la guida urbana: clacson, sorpassi, frenate improvvise. Aggiungere un faro fuori contesto è un granello negli ingranaggi della convivenza. Non ti porta vantaggio. Ti espone a un rischio di sanzione, consuma una lampadina che useresti al meglio quando serve davvero, e normalizza un’abitudine che non è neutra.
*Il paradosso è tutto qui:* un piccolo eccesso di luce, nato per aiutare, può farti spendere senza darti nulla in cambio. E quando la nebbia vera arriverà, vorrai un fendinebbia fresco, integro, rispettato. Non uno stanco da un anno di città.
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